Mamba e le scarpe nuove

Como, febbraio-marzo 2023

Paolo Millefanti “Mamba”, idraulico, è entrato nei City Angels di Como nel 2017, non appena è andato in pensione.
“Prima il lavoro mi portava via tutto il tempo, ed improvvisamente mi sono ritrovato con tanto tempo libero – racconta. – Mi ero ripromesso da anni di fare volontariato, ma non sapevo quale. Poi ho visto per le strade di Como queste persone con il basco blu e la giubba rossa, ho chiesto loro cosa facessero e ho avuto un’illuminazione: ho capito che quello era il volontariato che faceva per me. Perché concreto, immediato, svolto nella mia città. Per renderla più umana, solidale e anche sicura”.
“Mi sono subito trovato a mio agio, accolto come in una famiglia – prosegue Mamba. – Ho seguito il corso di formazione, ho superato  l’esame finale e nel giro di poco ho avuto l’impressione di essere stato nei City Angels da sempre, tanto mi sono trovato bene con gli altri volontari”.
In sei anni di volontariato su strada ne ha viste di tutti i colori. Ma un episodio gli è rimasto particolarmente impresso: “Ho conosciuto un senzatetto uscito da poco dal carcere perché malato di Aids. Non aveva famiglia né amici, nessuno voleva avere a che fare con lui. Sia perché era stato in galera, sia anche perché aveva quella brutta malattia. Allora me lo sono preso a cuore, l’abbiamo aiutato e gli abbiamo trovato un posto dove dormire.
Quest’uomo portava delle scarpe vecchissime, bucate, con le suole che si staccavano. Mi ricordo quando gli abbiamo comprato le scarpe nuove: sembrava un bambino felice, che contempla a occhi sbarrati i regali sotto l’albero di Natale! Mi sono commosso, ci siamo abbracciati a lungo, piangendo tutti e due”.
Quest’anno Mamba è stato nominato Caposquadra: “un ulteriore incentivo per essere d’esempio agli altri volontari”, sorride.
Gianfranco Moretti “Condor”, il suo Coordinatore, lo descrive come “un Angelo che è molto maturato in questi sei anni con noi. All’inizio scherzava un po’ troppo, tendeva a fare battute inappropriate. Poi, con il tempo, è cambiato. E’ rimasto una persona solare e sorridente, ma ha capito quando è meglio tacere. E oggi è tra i miei Angeli migliori. Sono fierissimo di  lui!”

Coraggio, l’Angelo social che ha trovato una squadra per il calciatore ghanese

Genova, dicembre 2022 – gennaio 2023

Francesca “Coraggio” Ravazzoni, 39 anni, insegnante, è una dei primi angeli della sezione di Genova e gestisce attivamente i canali social della sezione con foto, storie e reel per avvicinare nuovi aspiranti e posizionare le nostre attività sul territorio. Oltre a questo ha preso a cuore un nostro utente di strada ghanese, Tau, dandogli la possibilità di riabilitarsi e ritrovare la motivazione attraverso una delle sue più grandi passioni: il calcio.

Tau infatti giocava in prima categoria nel suo paese natale, in Africa. E Coraggio ha trovato una squadra dilettantistica locale (la ASD San Siro di Struppa Calcio) per lui, dove possa riprendere a giocare. Lo ha aiutato a svolgere le visite mediche specialistiche necessarie e a reperire le scarpette e l’abbigliamento per poter giocare a calcio. E adesso Tau si allena quasi tutti i giorni e grazie allo sport ha ritrovato il sorriso.
“Sono entrata nei City Angels nel marzo 2020 – ricorda Coraggio. – Volevo fare volontariato, ma non sapevo dove. Poi ho  visto un post su Facebook dove si diceva che a breve avrebbero aperto una sed anche a Genova, così li ho contattati. E sono diventata una di loro.
Ad ogni servizio su strada – aggiunge – mi guardo intorno e vedo quanto bisogno d’aiuto ci sia. Molti senzatetto sono ormai diventati nostri amici, ci aspettano a braccia aperte e ci considerano la loro famiglia. Loro sono felici con noi, e noi con  loro!”

Eagle e Ariete, che hanno salvato la vita ad una ragazza

Bergamo, ottobre-novembre 2022

Antonia, 24 anni, aveva il terrore di essere licenziata in seguito ad un incidente d’auto. Se non chiudo in fretta a pratica di infortunio e continuo a restare a casa il mio capo mi licenzierà, pensava. Purtroppo la pratica burocratica è andata per le lunghe. E lei, ossessionata dal pensiero di perdere il lavoro, è caduta nella disperazione.
Ha gridato tutta la sua rabbia e la sua paura al suo compagno, con il quale viveva, gettandogli addosso l’anello del fidanzamento; ed è scappata di casa in lacrime. In testa aveva mille nuvole nere: sono stanchissima, lavoro in albergo a fare le pulizie dalle 8 del mattino a mezzanotte, mi sono laureata con 102 ma guarda come sono ridotta, mia madre dice che sono una fallita…
Tre City Angels, Eagle, Ariete e una ragazza che preferisce restare anonima, l’hanno incrociata. Hanno visto che era fuori di sé, in equilibrio precario su un parapetto; e che era pronta a buttarsi giù.
“Mi ha fatto una gran tenerezza, sembrava un uccellino spaventato” dice Santo Guglielmino “Ariete”, Angelo della prima ora di Bergamo. Si è messo di fianco a lei con un braccio dietro la schiena, per evitare che cadesse all’indietro; mentre Pierangelo Mustacchi “Eagle” si è messo davanti, pronto a prenderla nel caso in cui si fosse buttata.
Antonia, sconvolta, ha raccontato che aveva già tentato di togliersi la vita a sette anni, con un coltello. Che la madre le ripeteva che se fosse morta tutta la famiglia sarebbe stata più tranquilla. E altre cose terribili, che le avevano fatto perdere la voglia di vivere. Il timore di perdere il lavoro era l’ultima goccia, che aveva fatto traboccare un vaso già colmo di dolore fino all’orlo.
Quando Antonia si è lamentata di essere una ragazza brutta, Ariete ha avuto un’idea geniale. Le ha detto “Tu sei bella, quello brutto sono io, guardami bene!” Lei è scoppiata a ridere, e in quell’attimo è scesa dal parapetto tra le braccia di Eagle. Adesso si era calmata, si fidava degli Angeli.
I volontari avevano già chiamato la polizia, che in seguito è arrivata. C’era anche l’agente che aveva assistito Antonia nell’incidente stradale, e anche lui l’ha calmata. Successivamente è arrivata l’ambulanza e la ragazza è stata portata in ospedale.

Rossella Foglieni “Bobò”, la Coordinatrice di Bergamo, è commossa per l’intervento provvidenziale dei suoi Angeli. E ha parole di elogio per Eagle, “uomo di pace e di saggezza, persona solare oltre che divertentissimo animatore nelle serate di festa”, e per Ariete, “volontario dalla bontà infinita, che a volte sembra perfino eccessiva. Quando è stato aggredito da un clochard violento, che l’ha mandato in ospedale, l’ha subito perdonato, dicendo Chi sono io per giudicarlo, con tutto quello che deve avere passato?”

Biagio, Angelo nel nome di Gesù

Brescia, agosto-settembre 2022

Luca Biagetti “Biagio”, 50 anni appena compiuti, è un imprenditore marchigiano devoto a San Josemaria Escrivà del Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei.
E’ stato lui a organizzare l’incontro tra Papa Francesco e i City Angels in Vaticano, un incontro ricco di emozioni e di valori profondi; ed è lui ad avere fatto cambiare vita a vari senzatetto, da lui assunti nella sua azienda o in aziende di suoi conoscenti.
Biagio ha infatti assunto nella sua società, la Santi Srl (nomen omen), leader nel settore delle cisterne per il trasporto dei liquidi alimentari, un clochard come operaio addetto all’elettrolucidatura. In queste settimane un senzatetto sessantenne verrà assunto da un’agenzia di lavoro interinale come giardiniere, o come addetto alle pulizie. Inoltre sta facendo assumere una ragazza che è stata in carcere per nove anni, una cameriera marocchina che parla cinque lingue…
“Non me li ricordo tutti, perché io li segnalo agli amici o alle agenzie di lavoro interinale e a volte non mi comunicano l’esito finale; ma ce la metto tutta, perché è ciò che mi fa sentire utile e che mi consente di fare la volontà di Gesù” sorride Biagio. Che aggiunge: “San Josemaria ci ha insegnato l’importanza di santificarci attraverso il lavoro ordinario. Il lavoro è fondamentale per avere dignità, ed è importante aiutare chi ha perso tutto a ritrovarla”.
Biagio aiuta anche i tossicodipendenti attraverso i lavori che trovano con i Sert, i servizi territoriali a loro adibiti. E aiuta chi cerca lavoro a preparare un curriculum che lo presenti al meglio.


“Quando mi sono trasferito a Brescia navigando sul web ho scoperto i City Angels, e nel cuore ho capito che il carisma e  la vocazione di questa Associazione sono per alcuni versi simili a quelli dell’Opera – dice Biagio. – Infatti entrando nei City Angels ho concretizzato la mia vocazione ad amare il mondo appassionatamente, per usare una frase del mio caro San Josemaria”.

Biagio aggiunge: “Mi ha da sempre destato interesse il volontariato d’emergenza, in trincea, (Croce Rossa, Protezione Civile, …) Però nelle diverse realtà che ho valutato prima di entrare nei City Angels non ho mai trovato quel binomio di solidarietà e sicurezza tipica di questa Associazione.. E c’è un’altra caratteristica speciale nei City Angels, la capacità di poter esprimere liberamente se stessi, dando così l’opportunità alle persone di far emergere i propri tratti caratteriali migliori. Apprezzo moltissimo il dualismo fra la libertà d’espressione individuale e il rispetto delle regole, nella condivisione dei valori fondanti l’Associazione: è un binomio meravigliosamente bilanciato. Mi affascina poi la progettualità che si crea di volta in volta per gli utenti con i loro bisogni, le loro disperazioni, il loro vissuto, progettualità mai ripetitiva e capace di arricchire le persone anche nel confronto con le istituzioni, le altre associazioni di volontariato, ma soprattutto nelle continue dinamiche relazionali che evolvono fra i volontari.”

Biagio reputa il  nostro volontariato “per certi aspetti simile a quello che si pratica nelle missioni nei paesi del terzo mondo, dove il denominatore comune è l’estrema emergenza materiale e spirituale in cui vivono le persone che si incontrano; e naturalmente la vocazione missionaria, che muove i volontari. I City Angels ti danno, in sostanza, la possibilità di essere missionario nella tua città”.  

Biagio ha sempre avuto, sin da ragazzo, “un istinto propenso alla pratica della Carità in favore dei bisognosi. Ho operato durante il periodo universitario con bambini affetti da gravissimi handicap e menomazioni presso l’istituto Bignamini di Falconara. Eppure, nonostante la forte esperienza di quegli anni, mi sono sempre sentito “poco utile”, perché comunque questi ragazzi erano in una struttura protetta e molto ben organizzata. Quindi è sempre rimasta in me la volontà di fare qualcosa di più per coloro che vivono ai margini della società, in condizioni di estrema indigenza. Grazie a Dio ho conosciuto i City Angels, e ho potuto realizzare la mia missione umanitaria, nel nome e al servizio di Cristo”.

Diego De Franceschi “Dream”, Coordinatore di Brescia, non ha che elogi per Biagio: “E’ un volontario competente e impegnato, con grandi doti umane ma anche pratiche. Ci sono volontari che portano pettegolezzi e disgregazione; lui, invece, ha portato unione e coesione nell’intera sezione dei City Angels di Brescia. Ci trasmette energia positiva, con la sua voglia di fare e con le sue proposte. E il fatto che abbia trovato lavoro per molti ragazzi di strada dimostra quanto sia un vero angelo!”

Geppi e Sole, gli angeli sempre presenti

Monza, giugno-luglio 2022

Si chiamano Geppi e Sole e sono due donne cinquantenni le due Caposquadra di Monza di cui Silvia Mantgegazza “Sky”, la loro Coordinatrice, è particolarmente fiera.
“Sono persone semplici, umili e solari – dichiara Sky. – Sono sempre state in prima linea, anche nel 2020 e nel 2021, quando il Covid aveva dimezzato il numero dei nostri volontari in servizio.  E quando c’è un problema pensano a una sola cosa: a risolverlo!”

Paola Airoldi “Geppi” è nei City Angels dal 2018 . “Le emozioni di questi anni sono tante, ma ricordo con particolare intensità una sera di pioggia intensa – dice. – Siamo andati dal senzatetto Giancarlo, un nostro amico, che ci accoglie sempre con grande affetto. Si è messo a parlare della sua vita. Alla domanda se avesse fratelli ha risposto “i miei fratelli e le mie sorelle siete voi Angeli!”
Quella sera, salendo le scale dello scantinato dove dorme, Giancarlo si è messo ad intonare la canzone Scende la pioggia. E come per magia tutti noi volontari ci siamo messi a cantare con lui. Per dieci minuti siamo andati avanti a cantare di tutto, da Frank Sinatra a Cochi e Renato, da Singing in the rain a La vita l’è bela. E tutto ciò sotto la pioggia!
Poi l’abbiamo salutato. E siamo tornati alla sede cantando. Ho capito, allora, che ai clochard non portiamo solo cibo e vestiti, ma anche uno spiraglio di serenità!”

Roberta Negri “Sole” ricorda anche lei una sera speciale: “Ero arrivata nel centro di Monza, scendo dall’auto e cerco il basco da indossare… aiuto, il basco non c’era! Avrei dovuto tornare a casa, perché per noi City Angels non è concepibile fare servizio con la divisa fuori posto. Ad un tratto sento da lontano qualcuno che grida “Il basco! Il basco!”
Era Tony, un nostro amico senza fissa dimora, che sventolava il mio basco. Evidentemente era caduto. Tony è invalido, fa fatica a camminare… eppure si era messo a correre per portarmi il copricapo! Non so come ringraziarlo, e lui mi dice “Con tutto quello che fate per noi, era il minimo!”
Ho capito, così, quanto siamo importanti per le persone che ogni giorno aiutiamo.

Masha, l’Angelo di Carlo

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Bergamo, aprile-maggio 2022

Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti, sospendendo il giudizio. Come dice il Vangelo, non giudicate per non essere giudicati!”, proclama.
Un senzatetto che le ha toccato il cuore è Carlo, un sessantenne diventato molto amico dei City Angels di Bergamo. “Dopo la prima ondata pandemica, nell’estate 2020 le sue condizioni di salute sono peggiorante – ricorda Masha. – Camminava poco e a fatica, era pieno di acciacchi. E’ stato ricoverato per molto tempo in un ospedale cittadino, dove sono riuscita a vederlo poco a causa delle restrizioni dovute al Covid”.
Poi Carlo viene trasferito in una Rsa (residenza sanitaria) fuori città, e qui la fortuna ha voluto che Masha conoscesse un’infermiera che lo accudiva. Così Masha riesce ad andarlo a trovare regolarmente, tenendogli su il morale e infondendogli coraggio.
Con il tempo Carlo migliora, e adesso è ormai guarito. Lui ripete che il merito è dei City Angels, che gli telefonano e lo vanno a trovare. E di un angelo in particolare: la sua Masha, che lui considera ormai una figlia.
Rossella Foglieni “Bobò”, Coordinatrice di Bergamo, è orgogliosa di Masha: “Possiamo sempre contare su di lei. In questi quattro anni si è sempre dimostrata affidabile, umile e sincera. Quando ho iniziato il lungo e tortuoso percorso burocratico per fare visita a Carlo nella Rsa, lei mi ha aiutato a districarmi nei meandri della burocrazia. E grazia a Dio conosceva un’infermiera dove Carlo è stato ricoverato, altrimenti saremmo ancora qui a perdere tempo con documenti, timbri e autorizzazioni!”
Masha ha organizzato le visite dei volontari a Carlo: ogni settimana almeno quattro Angeli andavano, regolarmente, a trovarlo. E a passare un paio d’ore con lui. Carlo ripete: “Mi sono ripreso grazie ai miei Angeli, senza di voi mi sarei lasciato andare. Pensavo di essere solo al mondo, invece ho scoperto di avere voi, che siete la mia famiglia. E Mascia, la mia figlia adottiva!”

Mulan, l’Angelo che non si tira mai indietro

Angelo del Mese

Anna Maria Petruccelli “Mulan”, 44 anni, è la Responsabile operativa di Campomarino, in Molise.

Campomarino è una cittadina di nemmeno ottomila abitanti, eppure i City Angels vi operano, e con successo, da dieci anni. Dieci anni in cui sono diventati un punto di riferimento per gli abitanti e per le Istituzioni.
Mulan è un Angelo della primissima ora. “Ho scelto come nichkname Mulan perché è un personaggio che mi rispecchia – dice. – Nel film d’animazione, ispirato all’antica leggenda cinese, Mulan è una ragazza che si arruola al posto del padre, ormai vecchio. Nella vita mi sono ritrovata spesso in questa situazione: a dover ricoprire ruoli più grandi di me, per sopperire alle difficoltà di altri. Ogni volta che ho dovuto fare un passo avanti l’ho fatto senza indugiare, con grande senso del dovere. Di sicuro scappare davanti alle difficoltà non è nel mio carattere!”

Quando, per motivi di forza maggiore, a cavallo tra il 2021 e il 2022 la Coordinatrice Antonella Gialloreto “Antares” ha dovuto assentarsi per alcuni mesi, Mulan ha preso il suo posto. E tutto è filato liscio. Non c’è stato alcun problema: né con i volontari, né con il Comune e le altre Istituzioni con cui ci rapportiamo.

“Senza Antares, che comunque ci è sempre stata vicina al telefono e con i suoi incoraggiamenti, il ruolo di leader pro tempore sarebbe dovuto andare al Vicecoordinatore; ma purtroppo il nostro caro Walker era morto di Covid” ricorda Mulan. Che rammenta anche la straordinaria opera degli Angeli durante la pandemia. “All’inizio, nella primavera del 2020, abbiamo avuto paura: non sapevamo bene chi fosse il nemico, Walker era stato ricoverato in ospedale, avevamo anche noi l’incubo di ammalarci. Ma siamo andati avanti. E abbiamo aiutato a consegnare a casa la spesa e i medicinali a chi si era ammalato, oltre che a fare lo screening alla popolazione. Quest’anno abbiamo aiutato a gestire il centro tamponi. E la scorsa estate, durante l’emergenza incendi lungo la nostra costa, ci siamo fatti in quattro per soccorrere le persone intrappolate dal fuco”.
A novembre Mulan è intervenuta al convegno contro la violenza sulle donne. E ha raccontato quello che era successo recentemente in servizio a Termoli, un centro vicino dove ci sono alcuni clochard: “Abbiamo visto una donna senzatetto sanguinante, aggredita ferocemente da un uomo, senza dimora anche lui. Siamo subito intervenuti e l’abbiamo salvata. E’ importante stroncare e denunciare subito qualunque atto di violenza: se non lo facciamo può sfociare in cose più gravi. E diventiamo complici di quella violenza.”

Antares è orgogliosissima di Mulan: “Mi fido ciecamente di lei, è affidabile al 100 per cento. Seria, motivata, disciplinata, amata e seguita dagli altri volontari… è l’Angelo ideale!”

Dubhe, la mamma acquisita del quindicenne chiuso in casa

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Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti, sospendendo il giudizio. Come dice il Vangelo, non giudicate per non essere giudicati!”, proclama.
Un senzatetto che le ha toccato il cuore è Carlo, un sessantenne diventato molto amico dei City Angels di Bergamo. “Dopo la prima ondata pandemica, nell’estate 2020 le sue condizioni di salute sono peggiorante – ricorda Masha. – Camminava poco e a fatica, era pieno di acciacchi. E’ stato ricoverato per molto tempo in un ospedale cittadino, dove sono riuscita a vederlo poco a causa delle restrizioni dovute al Covid”.
Poi Carlo viene trasferito in una Rsa (residenza sanitaria) fuori città, e qui la fortuna ha voluto che Masha conoscesse un’infermiera che lo accudiva. Così Masha riesce ad andarlo a trovare regolarmente, tenendogli su il morale e infondendogli coraggio.
Con il tempo Carlo migliora, e adesso è ormai guarito. Lui ripete che il merito è dei City Angels, che gli telefonano e lo vanno a trovare. E di un angelo in particolare: la sua Masha, che lui considera ormai una figlia.
Rossella Foglieni “Bobò”, Coordinatrice di Bergamo, è orgogliosa di Masha: “Possiamo sempre contare su di lei. In questi quattro anni si è sempre dimostrata affidabile, umile e sincera. Quando ho iniziato il lungo e tortuoso percorso burocratico per fare visita a Carlo nella Rsa, lei mi ha aiutato a districarmi nei meandri della burocrazia. E grazia a Dio conosceva un’infermiera dove Carlo è stato ricoverato, altrimenti saremmo ancora qui a perdere tempo con documenti, timbri e autorizzazioni!”
Masha ha organizzato le visite dei volontari a Carlo: ogni settimana almeno quattro Angeli andavano, regolarmente, a trovarlo. E a passare un paio d’ore con lui. Carlo ripete: “Mi sono ripreso grazie ai miei Angeli, senza di voi mi sarei lasciato andare. Pensavo di essere solo al mondo, invece ho scoperto di avere voi, che siete la mia famiglia. E Mascia, la mia figlia adottiva!”

Dog, Responsabile operativo nonostante i 7 interventi chirurgici

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Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti, sospendendo il giudizio. Come dice il Vangelo, non giudicate per non essere giudicati!”, proclama.
Un senzatetto che le ha toccato il cuore è Carlo, un sessantenne diventato molto amico dei City Angels di Bergamo. “Dopo la prima ondata pandemica, nell’estate 2020 le sue condizioni di salute sono peggiorante – ricorda Masha. – Camminava poco e a fatica, era pieno di acciacchi. E’ stato ricoverato per molto tempo in un ospedale cittadino, dove sono riuscita a vederlo poco a causa delle restrizioni dovute al Covid”.
Poi Carlo viene trasferito in una Rsa (residenza sanitaria) fuori città, e qui la fortuna ha voluto che Masha conoscesse un’infermiera che lo accudiva. Così Masha riesce ad andarlo a trovare regolarmente, tenendogli su il morale e infondendogli coraggio.
Con il tempo Carlo migliora, e adesso è ormai guarito. Lui ripete che il merito è dei City Angels, che gli telefonano e lo vanno a trovare. E di un angelo in particolare: la sua Masha, che lui considera ormai una figlia.
Rossella Foglieni “Bobò”, Coordinatrice di Bergamo, è orgogliosa di Masha: “Possiamo sempre contare su di lei. In questi quattro anni si è sempre dimostrata affidabile, umile e sincera. Quando ho iniziato il lungo e tortuoso percorso burocratico per fare visita a Carlo nella Rsa, lei mi ha aiutato a districarmi nei meandri della burocrazia. E grazia a Dio conosceva un’infermiera dove Carlo è stato ricoverato, altrimenti saremmo ancora qui a perdere tempo con documenti, timbri e autorizzazioni!”
Masha ha organizzato le visite dei volontari a Carlo: ogni settimana almeno quattro Angeli andavano, regolarmente, a trovarlo. E a passare un paio d’ore con lui. Carlo ripete: “Mi sono ripreso grazie ai miei Angeli, senza di voi mi sarei lasciato andare. Pensavo di essere solo al mondo, invece ho scoperto di avere voi, che siete la mia famiglia. E Mascia, la mia figlia adottiva!”

Sirio, dall’oratorio ai City Angels

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Marzia Stroppa “Masha”, 40 anni, è una City Angel da quattro anni. “In questo tempo ho imparato ad accogliere tutti,

Mariuccia Comi “Sirio”, 70 anni, è una City Angel da 12 anni, e una Caposquadra da sette.
Viene dal mondo degli oratori e delle parrocchie. E ha trovato nei City Angels il modo di esprimere sulla strada lo spirito cristiano di fratellanza e di amore.
“Ha saputo anno dopo anno crescere in competenza e capacità organizzativa diventando caposquadra e un punto di riferimento fondamentale per quanto riguarda la logistica della gestione dei beni, di cui ha la responsabilità – dice Luigi Agarossi “Koala”, Coordinatore di Milano. “Ha inoltre stabilito un rapporto di collaborazione con gli oratori della comunità pastorale di Bernareggio che, con diverse iniziative, aiutano concretamente i City Angels. Infatti Sirio ci porta regolarmente un sacco di roba da mangiare, e soprattutto di vestiti e di biancheria intima per i senzatetto. E poi fa mercatini solidali nell’oratorio per tirare su soldi per i City Angels. E usiamo questi soldi per comprare beni di prima necessità per i nostri amici di strada”.
Sirio è una donna dalle idee chiare e a volte controcorrente. Molto diretta, a volte brusca. “Non è sempre in sintonia con il politically correct, ma è sempre sincera” aggiunge Koala.

E Sirio dice: “Sono entrata nei City Angels per aiutare i senzatetto e, senza quasi accorgermi, sono passati 12 anni ritrovandomi oggi con la stessa voglia di fare di quando ho iniziato.

Questo anche perché ho incontrato nell’Associazione delle persone amiche con le quali ho condiviso e condivido momenti costruttivi di aiuto concreto ai cosiddetti ultimi dai quali c’è sempre tanto da imparare e dai quali c’è sempre anche tanto da ricevere.”